L'epopea di Gilgamesh

Il più antico poema epico della storia dell'umanità parla di un uomo per due terzi divino, Gilgamesh, che lotta contro gli dèi e mostri per diventare un sovrano saggio e giusto per il suo popolo
A voi la parola su questo argomento un po' sconosciuto!

Sapete che la scoperta delle tavole in cui si racconta questo antico poema vennero scoperte per caso in una grotta? Ma sapete la cosa più sconvolgente? I primi studiosi cche cercarono di studiare questo antico poema epico trovarono delle grandi affinità con una delle pietre portanti della nostra letteratura: la Bibbia. Ebbene si. Scritto verso il 2100 a.C., raccoglie molte delle antiche leggende del popolo che l'ha composto, i Sumeri, e le unisce formando le avventure dell'eroe che dà il nome all'opera. Probabilmente le forte affinità con la Bibbia sono dovute al fatto che in origine gli Ebrei provenivano da un luogo presso le città di Ur e Uruk, luoghi in cui fu composta l'epopea, e quindi furono influenzati dalle cradenze di quel popolo.

Primo Poema e pilastro della cultura sumerica, l'epopea di Gilgamesh (Scritto probabilmente dal cantore Sinlenquinni) ci illustra l'altissimo grado di letteratura raggiunto dai popoli mesopotamici.
In breve questo racconto parla di Gilgamesh, incontrastato tiranno di Uruk, che viene a contatto con Enkidu, un altro eroe che diventerà amico di Gilgamesh dopo lotte iniziali. Insieme questi due sconfiggeranno 2 mostri (L'orribile KUHBABA ed il TORO CELESTE), anche se poi Enkidu viene stroncato da una malattia e perirà. Gilgamesh, impaurito ed addolorato dalla morte del suo amico, decide di recarsi nel luogo dove si trova l'uomo eterno, colui che scampò al diluvio, dove scopre che otterrà la vita eterna se mangia un'alga che si trova in fondo all'oceano. Trovata, questa pianta verrà in seguito divorata da una serpe.