-Lo Hobbit-
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-Lo Hobbit-
Viene considerata una delle più belle storie per bambini che sia mai stata scritta, però un lettore accorto e un po' abituato a leggere i fantasy ci trova molto di più in questo libro di una storia per bambini...
Questo spazio è dedicato alle considerazioni sulla forza dei "piccoli" (hobbit e nani, i protagonisti della storia!)
Questo spazio è dedicato alle considerazioni sulla forza dei "piccoli" (hobbit e nani, i protagonisti della storia!)
Re: -Lo Hobbit-
Lo hobbit fu il primo libro pubblicato da tolkien relativo alla terra di mezzo. Essendo classificato come libro per bambini, fu proprio un bambino, il figlio dell'editore, che aveva allora dieci anni, a leggere il racconto e a scriverne la sua opinione per un penny. Ora non ricordo bene cosa disse ma più o meno:
Bilbo era un hobbit che viveva tranquillo nella sua caverna; un giorno lo stregone Gandalf lo convinse a partire per un'emozionante avventura assieme ai nani, e dopo aver sconfitto il drago Smaug e aver trovato il suo tesoro, tornò a casa, ricco. Il libro è avvincente, ha una cartina e non necessita di illustrazioni.
Bilbo era un hobbit che viveva tranquillo nella sua caverna; un giorno lo stregone Gandalf lo convinse a partire per un'emozionante avventura assieme ai nani, e dopo aver sconfitto il drago Smaug e aver trovato il suo tesoro, tornò a casa, ricco. Il libro è avvincente, ha una cartina e non necessita di illustrazioni.
Calliphora- Valvassore
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Re: -Lo Hobbit-
E pensare che l'ispirazione per la creazione di questo libro venne per caso all'autore mentre correggeva i compiti in classe dei suoi studenti, scrivendo per caso su un foglietto "in una caverna viveva un hobbit". Chi mai si sarebbe aspettato un tale successo? Benché qualificato subito dalla critica libro per bambini, riscosse molto più successo tra gli adulti che tra i bambini. Tra le pagine di questo grande capolavoro ci si perde in un mondo surreale, ma che allo stesso tempo ci sembra tanto famigliare: forse è questa la ragione per la quale questo libro attrae tanto l'attenzione del lettore. Indimenticabili i personaggi quali Bilbo, Gandalf, e Gollum.
Hobbit
Uau ma com'è che sapete tutte queste cose voi altri? Io l'ho letto e mi è piaciuto molto.
Si capisce meglio se si legge tra il silmarillion e il signore degli anelli, seguendo la giusta cronologia del racconto.
Per quanto riguarda la storia vera e propria mi pace molto l'idea di Bilbo, piccolo coltivatore (un vaccaro nel mondo di Tolkien), spinto ad affrontare ciò di più terribile al mondo che nemmeno dei burrascosi nani erano riusciti ad avvicinare...il drago Smaug (un qualsiasi incarico pubblico in una delle nostre città affollate)..piccola metafora che offre un insegnamento per la vita:
Non si è mai troppo piccoli o sconosciuti o distanti per fare grandi cose nel mondo !!!
Prometheus
Si capisce meglio se si legge tra il silmarillion e il signore degli anelli, seguendo la giusta cronologia del racconto.
Per quanto riguarda la storia vera e propria mi pace molto l'idea di Bilbo, piccolo coltivatore (un vaccaro nel mondo di Tolkien), spinto ad affrontare ciò di più terribile al mondo che nemmeno dei burrascosi nani erano riusciti ad avvicinare...il drago Smaug (un qualsiasi incarico pubblico in una delle nostre città affollate)..piccola metafora che offre un insegnamento per la vita:
Non si è mai troppo piccoli o sconosciuti o distanti per fare grandi cose nel mondo !!!
Prometheus
Prometheus- Imperatore supremo
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Re: -Lo Hobbit-
A mio avviso, Lo Hobbit è un libro che, a suo tempo, ha rivoluzionato il concetto di EROE. Bilbo, infatti, non è una persona ideale, irraggiungibile, con molte virtù e priva di difetti, ma bensì un omuncolo inerme, un hobbit, la cui capacità è quella di "sgusciare" via in silenzio, eppure, proseguendo con la lettura, Bilbo impara a conoscere il mondo intorno a sé e, come diceva il buon vecchio SUN-TZU, "Solo conoscendo l'altro possiamo arrivare a conoscere noi stessi" e così è accaduto con bilbo.
Reputo interessante, inoltre, il confronto che si può fare tra Lo Hobbit (fantasy) e L'Epopea Di Gilgamesh (Mito), soprattutto relativamente alla figura dell'eroe. Infatti, mentre Gilgamesh da eroe pluririnomato scopre le sue debolezze ed i suoi limiti (limiti intesi come restrizioni del potere), Bilbo da nullità scopre le sue qualità e i suoi limiti anch' esso (limiti intesi come scopo del raggiungimento di vita). Si conclude che questi due racconti ruotano intorno a due protagonisti caratterialmente opposti, seppur simili.
Naturalmente nel libro di Tolkien affronta in questo libro (tanto per cambiare) l'enorme tematica del viaggio. Ma a cosa serve IL VIAGGIO? serve a conoscere il mondo, oppure se stessi, le proprie qualità, i propri TALENTI...... e così rientriamo anche nell'ambito religioso:
Tolkien in tutti i suoi libri esprime massimamente il concetto religioso biblibìco (come non ha mancato di notare ugo) a nondimeno in questo. Da lettore di piacere/inesperto quale sono, ho potuto solo raffrontare questo libro ad una parabola di Gesù (se era sua..): quella dei tre uomini e dei propri talenti (all'epoca il TALENTO era un'unità di misura del valore dell'argento). Questa narra di tre servi che ricevettero in prestito dei talenti da proprio padrone, ma, mentre i primi due prestarono i propri alla banca, il terzo nascose il suo non ricevendo così alcun guadagno da esso. Al suo ritorno il padrone rimase deluso dal terzo servo.
Proprio come in quella parabola, Bilbo all'inizio si comporta come il terzo servo, ma poi, "spronandosi" ed utilizzando i suoi talenti nel corso del viaggio, si comporta come il primo e scopre di avere altre capacità (Per esempio, come si puo scoprire di avere un vero talento nello scalare pareti rocciose sonnecchiando davanti al caminetto di casa?)
Se qualcuno trova delle incongruenze nel mio commento.. Si accomodi pure!
Reputo interessante, inoltre, il confronto che si può fare tra Lo Hobbit (fantasy) e L'Epopea Di Gilgamesh (Mito), soprattutto relativamente alla figura dell'eroe. Infatti, mentre Gilgamesh da eroe pluririnomato scopre le sue debolezze ed i suoi limiti (limiti intesi come restrizioni del potere), Bilbo da nullità scopre le sue qualità e i suoi limiti anch' esso (limiti intesi come scopo del raggiungimento di vita). Si conclude che questi due racconti ruotano intorno a due protagonisti caratterialmente opposti, seppur simili.
Naturalmente nel libro di Tolkien affronta in questo libro (tanto per cambiare) l'enorme tematica del viaggio. Ma a cosa serve IL VIAGGIO? serve a conoscere il mondo, oppure se stessi, le proprie qualità, i propri TALENTI...... e così rientriamo anche nell'ambito religioso:
Tolkien in tutti i suoi libri esprime massimamente il concetto religioso biblibìco (come non ha mancato di notare ugo) a nondimeno in questo. Da lettore di piacere/inesperto quale sono, ho potuto solo raffrontare questo libro ad una parabola di Gesù (se era sua..): quella dei tre uomini e dei propri talenti (all'epoca il TALENTO era un'unità di misura del valore dell'argento). Questa narra di tre servi che ricevettero in prestito dei talenti da proprio padrone, ma, mentre i primi due prestarono i propri alla banca, il terzo nascose il suo non ricevendo così alcun guadagno da esso. Al suo ritorno il padrone rimase deluso dal terzo servo.
Proprio come in quella parabola, Bilbo all'inizio si comporta come il terzo servo, ma poi, "spronandosi" ed utilizzando i suoi talenti nel corso del viaggio, si comporta come il primo e scopre di avere altre capacità (Per esempio, come si puo scoprire di avere un vero talento nello scalare pareti rocciose sonnecchiando davanti al caminetto di casa?)
Se qualcuno trova delle incongruenze nel mio commento.. Si accomodi pure!
Tom Bombadillo- Valvassino
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