Tra Mito e Fantasy
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Gli eroi del Mito

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Gli eroi del Mito - Pagina 2 Empty Storia

Messaggio  Prometheus Lun 21 Lug 2008 - 14:38

Questa è una storia che ho inventato per la castagnata dell'oratorio...chi vi ricorda? L'ho trovata per caso tra i vecchi documenti e ho deciso di rendervi partecipi delle mie qualità di ripropositore di storie classiche in chiave moderna...eh che style? Vobis:

Emmanuele e la castagna d’oro


Tanto tempo fa in un luogo remoto della terra viveva un giovane, Emmanuele che passava le sue giornate nei boschi del regno e che, per paura della guerra, non andava mai in città. Infatti, in quel periodo governava un re molto crudele e guerrafondaio, Ipparco, che non era altri che suo zio. Emmanuele quindi cercò sempre di non immischiarsi nelle faccende reali soprattutto per non incontrasi mai con lo zio, che non vedeva di buon occhio il nipote. Giravano voci infatti che il re precedente, Arete, padre di Emmanuele, fosse stato ucciso dallo stesso Ipparco per poter assicurare a se stesso e a suo figlio il trono.
Così per circa vent’anni il regno cadde nel terrore e nella miseria: i cittadini pregavano Dio perché mandasse loro la pace e magari un altro re. Intanto Emanuele, che era un bel giovane di vent’anni, sapeva che presto sarebbe giunto il momento di riprendersi il trono e di portare la pace tra quella gente: l’avrebbe fatto in onore di suo padre! Così iniziò a studiare tutte le maniere possibili per infiltrarsi a corte, ma senza risultati. Infine un lampo di genio lo portò a scoprire una storia fantastica: esisteva infatti in una lontana isola uno strano cibo in grado di portare la pace all’istante in qualsiasi zona di guerra e di rendere i re, che ne avessero mangiato, affidabili, responsabili e magnanimi. Era quello che ci voleva, pensò. Poi però pensò anche che lo zio non lo avrebbe mai accolto, né accettato la proposta. Allora con l’astuzia decise di andare dal re e dire che quel magico oggetto l’avrebbe fatto diventare ancora più ricco e potente.
[Dialogo: Emmanuele con zio]
Emmanuele era contentissimo poteva finalmente salvare il paese, bastava solo partire…ma come? Era da solo, aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse…Chi sarebbe stato disposto ad andare con lui?
[Dialogo: Emmanuele coi bambini]
Così, Emanuele partì verso l’isola misteriosa in cerca del magico cibo con l’aiuto di tantissimi amici…

Così dopo faticosissime prove, estenuanti peripezie, paure, tempeste, tanto sudore, ma anche molti sorrisi per la riuscita della missione, Emmanuele tornò a casa dallo zio e fu subito ricevuto a corte.
[Dialogo: Emmanuele con zio]
Allora il re Ipparco dopo aver mangiato un pezzo della buonissima castagna d’oro che gli aveva portato Emmanuele con l’aiuto dei suoi amici, non solo ne offrì un pezzo al nipote, ma gli diede anche la sua corona. Emmanuele divenne così il nuovo re e regnò come gli aveva insegnato suo padre, con giustizia ed intelligenza. La pace era quindi restabilita, il popolo era felice, Ipparco aveva finalmente imparato ad essere una brava persona e l’unico che non rimase contento fu il figlio di Ipparco al quale era stato promesso il trono. Egli infatti continuò a lavorare a corte per Emmanuele, ma sempre con tanta invidia anche perché lui la castagna d’oro non l’aveva neppure vista. Così un bel giorno, visto che Emmanuele si era accorto del suo comportamento, mentre erano seduti a tavola, gli fece uno scherzo davvero divertente…ma questa è un’altra storia.
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